Monitoraggio della safety dei farmaci in pediatria: il progetto MEAP del A.O. Sacco

Emilio Clementi e Sonia Radice
Unità Operativa di Farmacologia Clinica, Ospedale Universitario L. Sacco, Università di Milano, Milano

La farmacovigilanza viene spesso vissuta e considerata dai medici come un evento burocratico da svolgere su richiesta del Ministero, che obbliga a segnalare le reazione avverse da farmaci (ADR). In realtà, questa disciplina ha un elevato valore scientifico ed affronta problematiche sicuramente attuali offrendo nel contempo soluzioni importanti per la salute pubblica.

Il ruolo della farmacovigilanza diventa ancora più essenziale in età pediatrica in quanto dalla nascita fino alla pubertà i bambini rappresentano i soggetti maggiormente esposti agli effetti tossici ed indesiderati dei farmaci. Durante questa fase della vita infatti, l’organismo non è ancora maturo ed i vari apparati ed organi sono in via di sviluppo: queste condizioni possono determinare alterazioni significative nei processi di assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione dei farmaci nel bambino rispetto a quanto solitamente osservato nei soggetti adulti coinvolti negli studi registrativi dei medicinali. A ciò va aggiunto che meno del 15% di i tutti i farmaci commercializzati a livello mondiale e meno del 50% di quelli espressamente destinati alla fascia pediatrica vengono utilizzati sulla base di prove cliniche attestanti le specifiche caratteristiche di rischio/beneficio nel bambino. Inoltre, le ADR che si possono manifestare in età pediatrica non sempre sono assimilabili a quelle dell'adulto. Infatti, alcune reazioni si possono osservare solo nei bambini a causa dell’incompleta maturità degli organi e degli apparati o per via di una maggiore suscettibilità degli stessi a sviluppare alcune ADR.

In ospedale, il 36-67% dei bambini riceve prescrizioni di farmaci “off-label”, percentuale che aumenta in pazienti con patologie complesse (neoplastiche e renali) o nelle unità di terapia intensiva. Da un'indagine di farmacovigilanza condotta dalla FDA nell'arco di 38 mesi in bambini sotto i 2 anni di età, è risultato che l’uso di farmaci era associato ad una media di 243 decessi per anno. Un rapporto dell’ADRAC (Adverse Drug Reactions Advisory Committee), l’agenzia di farmacovigilanza australiana, indicava che solo il 3% delle segnalazioni di sospetta reazione avversa da farmaci pervenute nel corso 2004 erano riferite a bambini di età compresa tra 0 e 12 anni, suggerendo un possibile rischio di under-reporting (sottosegnalazione), problema evidente anche in Italia dove circa il 20% delle segnalazioni di ADR pervenute all’AIFA nel corso del 2007 ha riguardato i bambini e la maggior parte di esse erano relative ai vaccini mentre le ADR segnalate dai pediatri di libera scelta nel corso del quinquennio 2004-2008 non ha raggiunto il 5% del totale.

Risulta evidente dunque come la segnalazione spontanea organizzata di sospette ADR rappresenti una preziosa fonte di informazioni sui rischi associati all’uso di farmaci in questa popolazione, utile oltretutto a promuovere segnali di allarme su possibili effetti avversi non noti in età pediatrica, in presenza di scarsi dati sperimentali ed in condizioni in cui l’uso “off-label” del farmaco può essere una necessità. Alla luce di quanto detto le unità Operative di Farmacologia Clinica e Pediatria dell’A.O. Sacco hanno ideato il progetto MEAP (Monitoraggio degli Eventi Avversi in Pediatria) che ha come finalità quella di incentivare la segnalazione spontanea da parte dei medici pediatri afferenti al progetto, valutare la comparsa di ADR in età pediatrica e il loro impatto su salute e qualità della vita dei pazienti.

Il progetto ha come scopo importante anche l’incentivare un progressivo coinvolgimento di medici pediatri “segnalatori” in una rete permanente di farmacovigilanza pediatrica con rapida messa a disposizione (tramite e-mail) dei risultati del sistema. In questa relazione si discuteranno i risultati di tale progetto e le sue implicazioni per la ottimizzazione della terapia in età pediatrica. Come affermato da Leape, “il principale scopo della segnalazione di un evento avverso è quello di “imparare dalla esperienza e condividere tale esperienza in modo che altri possano evitare che lo stesso evento indesiderato accada”. Partendo da queste considerazioni emerge da un lato l’importanza della farmacovigilanza pediatrica, dall’altro la assoluta deficienza del sistema attuale..