Lara Pippo
Payers and Evidence Solution Manager – Access to Medicine, GlaxoSmithKline



La produzione di evidenze nella pratica clinica e l’accesso al mercato: applicazioni pratiche

La produzione di dati di efficacia nella pratica clinica è un tema che interessa sia le aziende che la sanità pubblica al fine di verificare la validità delle evidenze prodotte durante le fasi registrative di un farmaco. La raccolta di tali dati, che per alcuni farmaci vengono prodotti in automatico dai sistemi di monitoraggio delle prescrizioni (es registri AIFA e database amministrativi), è spesso strutturata a fini diversi dalla verifica dell’efficacia del prodotto e più orientata al controllo dell’appropriatezza di prescrizione. Inoltre, l’accessibilità non è sempre garantita a tutti i portatori di interesse che vorrebbero approfondire le loro conoscenze sui prodotti e sulle patologie.

GSK ha recentemente attivato più iniziative rivolte allo studio nelle pratica clinica dei propri prodotti e all’approfondimento delle conoscenze sulle relative malattie. Lo studio Salford e il registro sul Lupus Eritematoso Sistemico (LES) sono due esempi. Lo scopo del Salford Lung Study è quello di testare la sicurezza e l'efficacia di un nuovo trattamento per asma e BPCO, rispetto ai farmaci standard utilizzati. Tale trattamento, una polvere per inalazione, non è ancora in commercio, ma lo studio riproduce le condizioni di utilizzo della pratica clinica lasciando libera scelta ai clinici nella selezione e cura dei pazienti. Il registro LES nasce, invece, da una condivisione con AIFA della necessità di colmare dei gap informativi emersa durante la valutazione del belimumab, immesso recentemente in commercio, e dalla collaborazione con la Società Italiana di Reumatologia (SIR)  che si è proposta come polo scientifico di raccolta e di  integrazione dei dati provenienti sia dal registro AIFA che da uno studio supportato da GSK.

Iniziative come queste incontrano gli interessi dei vari stakeholders sull’attività di raccolta dati pre e post marketing. Questi patrimoni informativi, infatti, permettono di ottenere dati di efficacia e safety reale, su consumi e caratteristiche della popolazione trattata; permettono, inoltre,  la costruzione di network tra aziende,  esperti e decisori e la collaborazione sulla generazione di evidenze con AIFA e Regioni, stimolando l’appropriatezza d’uso dei farmaci e il governo della spesa.

Stimolando la collaborazione pubblico-privato e la diffusione di quanto è già stato raccolto potremmo cominciare a discutere su come usare i “real world data” al fine di raggiungere i migliori risultati per i pazienti, alimentando un processo dinamico di valutazione che includa diversi portatori di conoscenze e di interesse.


 

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